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Tre opere del Museo Anatomico di Unimore in mostra al Museo delle Belle Arti di Ajaccio

Unimore ha concesso in prestito al Palais Fesch - Museo delle Belle Arti di Ajaccio, in Corsica, tre opere provenienti dalla Collezione Ostetrica del Museo Anatomico per essere esposte in occasione della mostra “Bologne au Siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre ” dedicata al Settecento bolognese, che inizia con la fondazione dell’Istituto delle Scienze e dell’Accademia Clementina.

Si tratta nello specifico di due sculture a grandezza naturale, raffiguranti rispettivamente una donna primipara ed una donna con addome aperto e utero inciso medialmente, entrambe in avanzato stato di gravidanza. La terza opera è uno spaccato di bacino femminile raffigurante una gravidanza a termine con feto in posizione cefalica nell’ultima fase espulsiva del travaglio. In esse trovano singolare armonia la leggiadra composizione teatrale degli atteggiamenti e l’eccezionale realismo figurativo dei particolari anatomici.

Le opere appartengono ad una delle Collezioni del Museo Anatomico sorto, a partire dai primi anni dell’Ottocento, all’interno dell’isolato di Sant’Agostino, in contiguità con il settecentesco Teatro Anatomico e il “grande Spedale”, per l’esercizio delle professioni medico chirurgiche.

I modelli ostetrici in terracotta dipinta, realizzati per l’Università di Modena, tra il 1773 e il 1776, dallo scultore anatomico Giovanni Battista Manfredini (1742-1789), infatti, furono ordinati da Francesco Febbrari, medico ostetrico bolognese laureatosi a Modena, per favorire le esercitazioni di Ostetricia degli studenti di medicina e delle levatrici. Essi rimasero in casa del medico anatomico bolognese Carlo Mondini (1729-1803) che ne aveva diretta l’esecuzione. Solo dopo la restaurazione, nel 1815, furono acquistati e portati a Modena su proposta del professore di Ostetricia Antonio Boccabadati, grazie al sostegno finanziario di Francesco IV arciduca d’Asburgo Este, utilizzate per l’insegnamento dell’Ostetricia e anni dopo esposte nel Museo di Ostetricia del 1872.

La Collezione è costituita, attualmente, da otto statue muliebri e trenta modelli del bacino femminile con feto a termine ed è conservata nella Sala “Antonio Scarpa” a Modena.

“L’interesse per il patrimonio culturale dell’Ateneo, custodito dal Sistema dei Musei e Orto Botanico di Unimore, negli anni è via via aumentato. Questo prestito, concesso in occasione della prestigiosa mostra allestita al Palais Fesch di Ajaccio, che sta dedicando una preziosa indagine sull’arte italiana di XVII e XVIII secolo, rappresenta un’ulteriore, significativa possibilità di valorizzare il ricco patrimonio culturale e storico che conserviamo e tuteliamo” – ha commentato il Direttore del Sistema dei Musei e Orto Botanico, Prof. Emiro Endrighi.

La mostra“Bologne au Siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” è curata da Andrea Bacchi, Angelo Mazza, Daniele Benati e dal direttore del Palais Fesch, Philippe Costamagna, e resterà aperta fino al prossimo 30 settembre.

L’ottocentesco Palais Fesch di Ajaccio, istituito per volontà del cardinale Joseph Fesch, zio di Napoleone I, ospita uno dei grandi musei francesi di Belle Arti in cui è custodita una vastissima collezione di opere d'arte, tra cui la più grande raccolta di dipinti italiani dopo quella del Museo del Louvre di Parigi.